Si tramanda che il pastore Endimione fosse amato dalla Luna (Selene), ma il genere del loro rapporto era singolare e strano; se egli dormiva in un antro naturale scavato sotto la roccia di Latmo, la Luna spesso scendeva dal cielo a baciarlo nel sonno per poi ritornare di nuovo in cielo.
Infatti i principi, con uomini di tal fatta, sono soliti discendere volentieri dalla loro maestà come la Luna dalla sfera superiore e deporre la maschera (che portano di continuo ed è quasi un peso per loro) e intrattenerli familiarmente; e ciò credono di poter fare tranquillamente. Questo modo di comportarsi è stato notato soprattutto nell’imperatore Tiberio, di gran lunga il più difficile a trattarsi di tutti i principi; che aveva soltanto nelle sue grazie coloro che di fatto avevano conoscenza dei suoi costumi, ma lo dissimulavano in modo testardo e quasi stupido. Tale era anche nelle abitudini Luigi XI di Francia, principe cautissimo ed astutissimo. Non senza significato nella favola è posto il particolare dell’antro di Endimione, perché è usanza dei favoriti dei principi avere quei deliziosi luoghi appartati ove invitare i loro signori all’ozio e alla tranquillità d’animo, fuori dagli affanni della loro posizione. Coloro che sono bravi in questo genere di adulazione prosperano, per lo più. Infatti i principi, benché non li innalzino ad onori, tuttavia amandoli di vero affetto e non soltanto per utilità, sono soliti arricchirli con la loro munificenza. |