Tutti conoscono i limiti del nozionismo ed i vantaggi dell’eclettismo nella ricerca. Senza scomodare l’eclettismo iniziatico e spirituale, quello intellettuale è un metodo filosofico che consiste nell’accogliere e conciliare tesi di diversi sistemi che esprimono uno stesso tema, strutturandole consapevolmente, al fine di ampliare l’idea ch’è alla base delle diverse tesi, o interpretazioni.
La ricerca non dovrebbe mai essere statica. E le sue conclusioni non potranno mai essere soddisfacenti, se avranno come unica fonte d’indagine il nozionismo monotematico, che fa parte di un sistema chiuso, perciò limitato e limitante. Mi consta, invece, che il ricercatore non si precluda mai alcuna analogia e correlazione, per giungere a conclusioni che, seppure relative, avranno, però, sempre il pregio di suggerire nuove e complesse combinazioni intellettuali che ne arricchiranno il sapere. Dunque, varietà significa avanzamento e non ristagno. L ‘eclettico, insomma, studia e compara gli elementi significativi di pensieri diversi, che non sottovaluta, perché, una coscienza universale non si accontenta di schemi esclusivi, anzi, evita i ristagni di chi si affida ad un solo linguaggio culturale specializzandosi in un unico indirizzo. Per lo stesso motivo, chi si affida ad un’unica visione esoterica specializzandosi, ad esempio, nel solo ermetismo, o nella sola alchimia, o nel solo massonismo, rischia di ghettizzarsi in un circolo chiuso. Compiendo una limitazione che contrasta a quell’ apertura intellettuale simboleggiata nell’Ars Regia (le graduazioni del Compasso sormontato da una corona), che funge da premessa all’Ars Pontificia. Dunque, a ffidarsi all’unicità di un sistema significa giocarsi tutte le possibilità della propria ricerca, cioè se stessi, su un’unica carta. E questa non è una scelta intelligente, i cui svantaggi sono stati sottolineati da Karl R. Popper, che trattò l’inaffidabilità dei sistemi chiusi.* __________ * Sistemi chiusi – «Appartengono a sistemi chiusi le tesi totalmente astratte (astruse), le asserzioni ideologiche o più specificatamente i dogmi religiosi che trovano conferma solo all’interno dei loro costrutti e solo per mezzo dei propri strumenti, per cui, non possono incorrere in smentite. Queste sono dette auto-immunizzanti perché fondate su moduli ragionevoli, che si sostengono non ponendo in discussione nessuna parte di sé, immunizzandosi così da ogni possibilità di smentita che possa derivare da un contraddittorio dialettico o da un confronto intellettuale. Inoltre sono considerati a sistema chiuso, quelle tesi ideologiche o di credo, che si affermano come proposizioni onnicomprensive cioè, quei sistemi speculativi all’interno dei quali si trova la spiegazione di tutto e per tutto.» Questa prassi è universalmente condivisa, ma non è amata dai “cultori” di esoterismi specifici. Ciò non toglie valore al principio, indispensabile nell’esoterismo, come in ogni campo della cultura, della scienza e dell’arte, che nessun intellettuale ridurrebbe mai a gabbia dei propri pensieri con un nozionismo specifico. Ma c’è di più: l’iniziato non va in nessuna direzione. Lui non procede verso nord, né verso sud, né verso est, né verso ovest. Non va da nessuna parte, ma resta fermo nel suo centro, di coscienza, fino a diventare lui stesso il centro dei 4 punti cardinali. Perciò l’iniziato non avanza; sale, però, per osservare con distacco tutto ciò che lo circonda. |