Istruzioni Segrete per Probandi – Istruzione IV (Parte 1)

Letture d'Esoterismo OrientaleStati di Coscienza
Coscienza Prakritica Oggettiva – Coscienza Prakritica Astrale – Lokas e Talas in relazione agli stati di coscienza

Delineare nel modo più semplice gli Stati di Coscienza è la cosa più difficile al mondo, poiché l’Universo è coscienza incarnata, e la conoscenza degli Stati di Coscienza implica quella dei Piani dell’Universo e di tutte le corrispondenze nel Kosmos, nel Sistema Solare e nell’Uomo.

Istruzioni Segrete per Probandi di una Scuola Esoterica Arcana

di Helena Petrovna Blavatsky

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S. E. T. Istruzioni n° IV

Stati di Coscienza

Delineare nel modo più semplice gli Stati di Coscienza è la cosa più difficile al mondo, poiché l’Universo è coscienza incarnata, e la conoscenza degli Stati di Coscienza implica quella dei Piani dell’Universo e di tutte le corrispondenze nel Kosmos, nel Sistema Solare e nell’Uomo.

(Nota – “Kosmos” con la “K” iniziale fu usato da H.P.B. nel senso della manifestazione Manvantarica come intero; H.P.B. spesso attribuisce l’aggettivo “Cosmico” – con la “C” – ai fenomeni del Sistema Solare e parla dello stesso sistema come il Cosmo e l’Universo. Lo studente noti il passaggio nella Dottrina Segreta Vol. I, p.13: “Il lettore deve tenere a mente,” ecc. Sfortunatamente questa distinzione fu ignorata dai trascrittori e troviamo il termine Kosmos attribuito al Sistema Solare, dove lei avrebbe scritto Cosmo. Qui seguiremo la sua regola, spesso da lei stessa ricordata, ed useremo la parola Kosmos solo per l’Intero. Il Macrocosmo si riferisce al Sistema Solare con le sue suddivisioni. Il termine Microcosmo si riferisce all’uomo. Si consiglia allo studente di notare e ricordare questa nomenclatura, poiché H.P.B. dava molta importanza all’adozione definitiva di questi termini e al loro uso sistematico. Nel migliore dei casi lo studio degli Stati di Coscienza è straordinariamente difficile ed il suo conseguimento diventa del tutto impossibile salvo che almeno la nomenclatura sia chiara).

Nel Diagramma 4, Fig. A – lo studente osserverà che lo Stato di Coscienza è limitato alla Coscienza come è manifestata nel Sistema Solare. Qualsiasi tentativo di rappresentare la Coscienza nel Kosmos fuorvierebbe lo studente, portandolo a pensare che tale Coscienza Kosmica può essere spiegata, mentre perfino tutto il piano più basso di Kosmos è al di là della comprensione dell’adepto più alto sulla terra. Per quanto riguarda la sua spiegazione in termini materiali, sarebbe come cercare di mettere l’infinito in un guscio di noce.

Una cosa la sappiamo, sulla Coscienza Kosmica: è completamente al di fuori di tutti i termini di coscienza terrena. La figura A, quindi, deve essere presa come rappresentazione dei sette piani di coscienza nel Sistema Solare soltanto. Questi possono essere rappresentati come sei dentro un settimo che li sintetizza tutti.

Deve essere sempre tenuto a mente che i diagrammi possono mostrare solo un aspetto della verità, e che servono solo ad aiutare lo studente a comprendere l’aspetto simboleggiato. Ricordiamo che stiamo parlando di Forze e Stati di Coscienza, e non di compartimenti a tenuta stagna. Perciò, Fohat situato sul Quarto Piano è, in realtà, dovunque; scorre come un filo attraverso tutto ed ha le sue sette divisioni, ognuna con le rispettive suddivisioni. La Coscienza Fohatica è uno stato di Coscienza dovunque; quando la Coscienza passa nello Stato Fohatico è sul piano Fohatico.

Anche Jiva, o lo Stato di Coscienza Jivico [animico], è dappertutto e così tutti gli altri stati. La Coscienza è una; ha sette stati o aspetti o piani, ed ognuno di questi è dovunque. Il settimo supremo, o stato sintetizzante, è quello dell’Involucro Aurico, Hiranyagarbha [Uovo Cosmico], contenente gli elementi Atmici ed il Karma del Macrocosmo Manifestante. Lo studente ricordi l’ordine alla segretezza per quanto riguarda l’Uovo Aurico. Questo è stato violato da alcuni Esoteristi.

Questo Diagramma rappresenta il modello del Sistema Solare. Le tre divisioni più alte di questo piano sono inconcepibili e sono raggiunte solo dall’Adepto supremo in Samadhi. Esotericamente, Samadhi è lo stato supremo ottenibile sulla terra, mentre si è nel corpo. Oltre a questo, l’Iniziato deve diventare un Nirmanakaya [condizione post mortem dell’Adepto che invece di entrare in una beatitudine egoistica, sceglie una vita di propria abnegazione, al fine di poter aiutare l’umanità]. L’Adepto più alto comincia il suo Samadhi sul quarto piano Macrocosmico e non può uscire dal Sistema Solare. Quando tale Adepto comincia il suo Samadhi, è allo stesso livello di alcuni dei Dhyan Chohan, ma li supera quando sale al settimo piano, Nirvana.

Lo “Spettatore Silenzioso” (vedi Dottrina Segreta Vol. I, pp. 207, 208) è sul quarto piano.

Il Buddha Pratyeka, il Buddha dell’Egoismo (Voce del Silenzio, p. 45), così chiamato a causa di quest’egoismo, “il rinoceronte”, l’animale solitario, non può mai andare oltre il terzo piano, quello di Jiva. Ha certamente conquistato i suoi desideri materiali, ma non si è liberato dai bisogni mentali e spirituali. Solo il Buddha di compassione può trascendere questo terzo piano Macrocosmico.

Figura B, Prakritico – Prakriti, il piano più basso della Coscienza Macrocosmica, rappresenta il “corpo” del sistema solare, con le sue sette suddivisioni o i sette stati della coscienza Prakritica, ognuno corrispondente ad uno stato della Coscienza Macrocosmica.

(Nota – H.P.B. non spiegò la Coscienza Prakritica. Lasciò allo studente il compito di dedurlo dalle corrispondenze con il Macrocosmico ed il microcosmico, specificando semplicemente che la coscienza Prakritica, o quella sul piano oggettivo del Sistema Solare – oggettivo rispetto ai Sistemi, cioè il più denso rispetto al materiale – aveva i suoi sette stati, ognuno di tali sotto-stati formava uno dei quarantanove sotto-stati del Sistema Solare. Si deve ricordare che la parola “oggettivo” è relativa all’osservatore; il piano astrale Prakritico è oggettivo per i chiaroveggenti ed alcuni animali, ha bisogno di uno sviluppo che va oltre quello normale per la quinta razza, per raggiungere i piani Prakritici superiori come oggettivi; solo l’Adepto può passare nei Piani Macrocosmici oltre il Prakritico).

Figura C, Microcosmico o umano. Questa figura rappresenta la coscienza umana, che può esserci su ognuno dei piani o sotto-piani di Prakriti. I nomi rappresentano le corrispondenze dei principi umani cosiddetti con gli stati di coscienza Prakritico e Macrocosmico. I numeri in tutte le figure sono stati aggiunti solo per convenienza e per riferimento e nessun’altra ragione, come ho spiegato tante volte.

Attenzione particolare deve essere fatta al triangolo con il vertice nello stato Manasico e la base nello stato Kama-Manasico. Il vertice è Manas, l’Ego Superiore, il Christos. Quando questo irradia il suo Raggio, diventa “crocefisso tra due ladroni”. Il Raggio personale è in parte puro ed in parte impuro, trascinato giù da Kama da un lato e tendente verso l’alto verso il Manas Superiore dall’altra. È l’entità a doppia faccia. Un “ladrone”, la parte pura del Manas Inferiore, si pente e va con il Christos in Paradiso, cioè diventa il profumo della personalità, la coscienza dell’entità Devachanica. L’altro, la parte impura, si attacca a Kama ed è disperso in Kama-Loka.

Dunque il Raggio reincarnato può essere separato, per ragioni di convenienza, in due parti: l’Ego Kamico inferiore è disperso in Kama-Loka; la parte Manasica compie il suo ciclo e torna all’Ego Superiore. È quest’Ego Superiore, in realtà, ad essere, per così dire, punito; soffre e questa è la vera crocifissione del Christos, la più astrusa eppure il più importante mistero dell’Occultismo, di cui parleremo più avanti.

Collegando il piano inferiore di Prakriti, o il terrestre, con l’umano, la coscienza, possiamo dividerlo in sette sotto-piani. A questi sono stati dati i seguenti nomi:

7° sotto-piano Coscienza Atmica Quella del Para Ego
6° sotto-piano Coscienza Buddhica Quella dell’Ego Interiore
5° sotto-piano Coscienza Manasica Quella dell’Ego Superiore o Individuale
4° sotto-piano Coscienza Kama-Manasica Quella dell’Ego Personale o Psichica (Psychi)
3° sotto-piano Coscienza Pranica Kamica Quella dell’istinto

I sotto-piani sono a loro volta divisibili in 7 ciascuno, dando di nuovo il risultato di quarantanove.

(Nota – Il termine Para-Ego fu adottato da H.P.B. per descrivere il settimo sotto-piano del Prakriti inferiore, indicando che quel piano andava oltre l’individualità. Ella fece notare che “Atma Buddhi” su questo piano Prakritico agisce più negli atomi del corpo ed in organismi come i bacilli ed i microbi, che nell’uomo come intero. Perciò sono quasi inanimati su questo piano, ciò che noi definiamo una coscienza fiacca. “L’atomo”, disse H.P.B. in un’altra occasione, “è l’Atman del cosmo oggettivo; è sul settimo piano del Prakriti inferiore”).

Andremo ora a discutere la natura della coscienza settenaria sui due piani inferiori del Prakriti, l’Oggettivo dell’astrale, cioè: i sette stati di Coscienza sul Piano Terrestre Oggettivo, quello del Globo B (nel Diagramma a p. 200, Vol. I, Dottrina Segreta) ed anche i sette Stati di Coscienza sul Piano Astrale Prakritico. Prima di tutto dobbiamo ricordare che la vita percettiva vera e propria comincia sul Sotto-Piano Astrale su ogni piano. Non sono le molecole fisiche, o oggettive, che vedono, sentono, ecc.

(Nota – I centri delle sensazioni, o dell’azione interna, cioè della vista, udito, olfatto, ecc, – chiamati Indryas nei Sistemi Orientali – si trovano nell’uomo Astrale, poiché le molecole fisiche sono solo gli agenti materiali necessari per ricevere impulsi dall’esterno e trasmetterli ai centri).

Gli organi di movimento, o Karmendriyas (vedi Diagramma V alla fine dell’istruzione IV) sono Indryas, o centri acquisiti tramite Karma (in questo caso azione esterna). I veri centri che spingono all’azione sono nell’uomo Astrale, cioè appartengono alla Coscienza Astrale). La vera e propria auto-coscienza comincia tra Kama e Manas.

Coscienza Prakritica Oggettiva

Il primo dei sette sotto-piani del Primo, o inferiore, Piano Prakritico.

1.

Coscienza Oggettiva Sensuale – La Coscienza relativa ai cinque sensi fisici nell’uomo, dominante negli animali, uccelli, pesci, alcuni insetti, ecc. Queste sono le “Vite” la cui coscienza è in Atma-Buddhi; sono completamente senza Manas.

2.

Coscienza Astrale Istintuale – La Coscienza delle piante sensibili, formiche, ragni ed alcuni lucciole (Indiane) ma non delle api. Tra alcuni animali i vertebrati non mammiferi sono senza questa coscienza, ma i mammiferi placentati hanno tutte le potenzialità, sebbene ovviamente assopite o latenti al momento. Su questo piano si trova la coscienza degli idioti. La frase comune “ha perso la testa” è una verità occulta, poiché quando la mente inferiore si paralizza per uno spavento o altra causa, la coscienza agisce sul piano astrale. Lo studio sulla demenza getterà luce su questo punto. Potrebbe essere chiamato il “piano nervoso”. È noto ai nostri “sensi nervosi” di cui, a tutt’oggi, la fisiologia moderna non sa nulla. Da qui la ragione per cui un chiaroveggente può leggere con gli occhi bendati, con le punte delle dita, la bocca dello stomaco, ecc. Questa coscienza è altamente sviluppata nel sordo-muto. In questo piano tutto è capovolto, riflesso sotto sopra.

3.

Coscienza Kama-Pranica, o Fisiologica Emozionale – Questa è la coscienza generale di vita che appartiene al mondo oggettivo, perfino la pietra; infatti se le pietre non vivessero non potrebbero deteriorarsi, sbriciolarsi o emettere una scintilla. L’affinità tra elementi chimici è una manifestazione di questa coscienza Kama-Pranica. A questo piano appartengono anche gli istinti di conservazione della vita, come per esempio quello che evita ad un gattino di andare nell’acqua ed annegare. Una pietra non potrebbe sbriciolarsi se non ci fosse vita che l’attraversa; infatti lo sbriciolamento non è dovuto solo all’erosione dell’acqua, aria, ecc., o all’azione del gelo, ma al fatto che ogni particella nella pietra è in uno stato di vibrazione attiva, eseguendo movimenti ritmici e non in uno stato di inerzia. Queste piccole onde, pulsando nella pietra, separano le sue molecole, permettendo a materia ed influenze estranee di penetrarle, allontanarle ancora di più; così lo sbriciolamento causato da qualunque intervento esterno tende a distruggere completamente la combinazione di molecole che compongono la pietra.

4.

Coscienza Kama Manasica, o Psichica, o Passionale Emozionale – Negli animali e negli idioti la coscienza istintuale sui piani inferiori delle sensazioni si trova in questo stato; nell’uomo queste sono razionalizzate. Per esempio, se un cane viene rinchiuso in una stanza, ha l’istinto di uscire, ma non può farlo perché questo istinto non è sufficientemente razionalizzato per prendere le misure necessarie alla sua liberazione. L’uomo prende la situazione in mano immediatamente e si libera. I gradi più alti di questa coscienza Kama-Manasica sono Psichici, essendoci entro questo sotto-piano, come in tutti gli altri, sette gradi dall’istintuale allo psichico.

5.

Coscienza Manasica, o Mentale-Emozionale – Da questo piano si estende fino a Mahat.

6.

Coscienza Buddhica, o Spirituale-Emozionale – Il piano di Buddhi o dell’Involucro Aurico. Da questo piano va nel “Padre in Paradiso”, Atma, riflettendo tutto ciò che si trova nell’Involucro Aurico. Gli stati Manasico e Buddhico coprono i piani dal Neotico al Divino, ma è impossibile definirli intelligibilmente in questa fase, anche facendo appello al supremo. Non lo si può comprendere. (Nota – vedi Azione Psichica Neotica, Lucifer, Sett-Nov. 1800).

Coscienza Prakritica Astrale

1.

Coscienza Oggettiva – Tutto ciò che è stato visto su questo piano deve essere capovolto e tradotto in termini di coscienza oggettiva. Per esempio, i numeri appaiono come se fossero scritti al contrario; 591 apparirà come 195. L’oggettivo Astrale corrisponde in tutto all’oggettivo terrestre, o coscienza sensuale.

2.

Coscienza Astrale – Questa seconda divisione corrisponde al secondo piano inferiore del piano inferiore, ma gli oggetti visti qui sono estremamente tenui, astrali astralizzati, per così dire. Questo piano è il limite della visione del medium ordinario. Per raggiungerlo, una persona non medianica deve essere addormentata o in trance, o sotto l’influenza di gas esilarante, o di qualche droga. Nel delirio ordinario la coscienza passa su questo piano.

3.

Coscienza Kama-Pranica – Questo stato è di una natura intensamente vivida. La coscienza è su di esso, nel delirio della febbre alta. Nel delirium tremens l’ubriaco passa su questo piano e potrebbe perfino andare sul prossimo. I dementi sono spesso in questo stato di coscienza e vedono le più orribili visioni. Questo piano si sovrappone al prossimo, la Coscienza Kama-Manasica.

4.

Coscienza Kama-Manasica – Questo è il peggiore dei piani Astrali, Karmico e terribile. Da qui derivano le immagini tentatrici, immagini di ubriachi e libertini nel Kama-Loka, che spingono le loro vittime a bere e ad agire licenziosamente; immagini di lussuria e vizio che riempiono gli uomini di voglia di commettere crimini. Le persone di natura debole e medianica imitano queste immagini in maniera scimmiesca e cadono sotto la loro influenza. Qui vengono sparsi i semi di un’epidemia di vizio, di cicli di disastri e catastrofi generali di tutti i tipi che avvengono nei gruppi – una serie di assassinii, terremoti, naufragi, ecc. Nei casi più acuti di delirium tremens la coscienza del soggetto è su questo piano.

5.

Coscienza Manasica – Questo è il piano della premonizione nei sogni, di riflesso dalla mentalità inferiore, di barlumi del passato o del futuro, il piano di cose mentali e non spirituali.

6.

Coscienza Buddhica – Da questo piano vengono tutte le belle ispirazioni per arte, poesia e musica, sogni elevati, lampi di genio. Qui si possono cogliere scorci di incarnazioni passate, sebbene non si possa localizzarle o analizzarle.

7.

Coscienza Aurica – La coscienza è su questo piano al momento della morte o in visioni eccezionali. Questa è la coscienza dell’uomo che annega, quando ricorda gli eventi passati della sua vita in un lampo. La memoria di questa coscienza deve essere conservata nel cuore, la “sede di Buddhi”. Poi rimarrà là, ma l’effetto da questo piano Atmico non può funzionare sul cervello fisico. Questi due piani Prakritici sono gli unici due usati in Hatha Yoga e nessun Hatha Yoga può oltrepassarli.

Lokas e Talas in relazione agli stati di coscienza

Gli studenti devono familiarizzare con il corretto significato del termine sanscrito usato in Occultismo e dovrebbero imparare la simbologia Occulta.

Per cominciare si deve imparare la corretta classificazione esoterica ed i nomi dei quattordici (7×2) e dei sette (Sapta) Lokas [mondi, sfere d’influenza], come si trovano nei libri di testo Esoterici. I Lokas qui sono dati in modo molto confuso e la descrizione è piena di “cortine”. (Le cortine usate nei libri di testo esoterici hanno il doppio scopo di nascondere verità occulte a coloro che non sono pronti a riceverle e di comunicare informazioni agli iniziati).

Un Esoterista, tramite questi libri, può ottenere conoscenza che rimane nascosta all’occhio non esperto. Una buona lezione sull’uso di “cortine” può essere imparata studiando attentamente e comparando le classificazioni e spiegazioni date sotto.

La categoria generale, esoterica, ortodossa e tantrica: Bhur-Loka; Bhuvar-Loka; Svar Loka; Mahar-Loka; Jana-Loka; Taper-Loka; Sarya-Loka. I secondi sette sono riflessi.

La Categoria Sankhava e quella di alcuni Vedantini: Brahma-Loka; Pitri-Loka; Sommer-Loka; Indra-Loka; Gandhava-Loka; Rakshasa-Loka; Yaksha-Loka. Ce n’è anche un ottavo, Pisacha-Loka, la sede di fantasmi, diavoletti, ecc.

La Vedantica, l’approccio più vicino all’Esoterico: Tala; Vi-Tala; Su-Tala; Tala-Tala (o Kara-Tala); Rasa-Tala; Maha-Tala; Pala-Tala.

Questi Talas – Tala significa posto, mondo, sfera – sono definiti come segue:

A-Tala – Nessun Luogo
Vi-Tala – Alcuni cambiamenti per il meglio. Questo “Meglio” è dal punto di vista della materia, cioè più materia vi entra, più differenziata diventa la materia. Questo è un antico termine occulto.
Su-Tala – Buono, luogo eccellente
Kara-Tala – Qualcosa che può essere afferrato o toccato (da Kara, o mano), cioè lo stato in cui la materia diventa tangibile.
Rasa-Tala – Luogo del gusto; un luogo che può essere percepito da uno degli organi di senso.
Maha-Tala – Exotericamente, un bel luogo, ma esotericamente un luogo che include tutti gli altri; soggettivamente e potenzialmente include tutti quelli che lo precedono.
Pala-Tala – Qualcosa sotto i piedi (da Pada, piede). L’upadha, o base di tutto, gli antipodi, America, ecc.; prendendo questa classificazione Vedantica e seguendo le sue corrispondenze negli Stati di Coscienza, abbiamo i seguenti:

Atala – Lo stato di ubicazione Atmico o Aurico. Irradia direttamente dalla manifestazione periodica in Assolutezza, ed è il primo Qualcosa nell’Universo. La sua corrispondenza in Kosmos è: la Gerarchia di esseri primordiali non-sostanziali, in un luogo che è un non-luogo (per noi), uno stato che è un non-stato. Questa Gerarchia contiene il piano primordiale, tutto quello che era, è e sarà, dall’inizio alla fine del Mahamanvantara; è tutto lì. Questa affermazione non dovrebbe, comunque, essere intesa a comprendere fatalità, destino; quest’ultimo è contrario agli insegnamenti dell’Occultismo (di tutto l’Occultismo).

Queste sono le Gerarchie dei Buddha Dhyani. Il loro stato è Para-Samadhi, del Dhannakaya; uno stato dove il progresso non è possibile. Le entità si possono dire cristallizzate nella purezza, nell’omogeneità.

Vi-Tala – Queste sono le Gerarchie dei Buddha Celestiali, o Bodhisattvas, che si dice siano emanati dai sette Buddha Dhyani. È collegata sulla terra al Samadhi, alla Coscienza Buddhi nell’uomo. Nessun Adepto, tranne uno, può essere più in alto di questa e vivere ancora; se passa nello stato Atmico o Dharmakaya (Alaya) non può più tornare sulla terra. Questi due stati sono puramente iper-metafisici.

Su-Tala – Uno stato differenziato corrispondente, sulla terra, con i Manas Superiori e quindi con Sanda (Suono), il Logos, il nostro Ego Superiore. Anche nello stato Manushi Buddha, come quello di Gautama sulla terra. Questo è il terzo stato di Samadhi (che è settenario). Qui risiedono le Gerarchie di Kumaras – gli Agnishwattas, ecc.

Kara-Tala – Uno stato che corrisponde a Sparsa (tatto) e alle Gerarchie dei Cohans Dhyan eterei semi-oggettivi della natura Astrale dei Manasa-Manas – o il Raggio puro di Manas, che è dei manas inferiori prima che sia mescolato con Kama (come in un bambino piccolo). Sono chiamati Sparsa Devas, i Devas dotati di tatto.

Queste Gerarchie sono progressive; la prima ha un senso; la seconda, due; e così via fino a sette, ognuna contenente tutti i sensi potenzialmente, ma non sviluppati. Sparsa viene meglio rappresentato per affinità, contatto.

Rasa-Tala – O Rupa-Tala (Rasa-Tala è una cortina nella cortina, poiché Rasa, il gusto, appartiene al prossimo Tala). Questo stato appartiene alle Gerarchie di Rupa o Devas della Vista, posseduti da tre sensi – vista, udito e tatto. Queste sono entità Kama-Manasiche e gli elementali più alti. Per i Rosa+Croce, le Silfidi e le Ondine. Corrisponde sulla terra allo stato di coscienza artificiale, come quello prodotto da ipnotismo e droghe.

Maha-Tala – Lo stato corrispondente alle Gerarchie di Ra: Rasa o Devas del gusto, ed include uno stato di coscienza dei cinque sensi inferiori ed emanazioni della vita e dell’essere. Corrisponde a Kama e Prana nell’uomo e a Salamandre e Gnomi in Natura.

Pala-Tala – Gli stati che corrispondono alle Gerarchie di Gandha (olfatto); l’oltretomba o gli antipodi: Myalba. La sfera di animali irrazionali, non hanno sentimenti tranne che quello di auto-conservazione e gratificazione dei sensi; anche degli esseri umani profondamente egoisti, sia svegli che dormienti. Si dice che questo stato abbia visitato Patala quando fu maledetto perché rinascesse. Raccontò che la vita là era piacevole per quelli che non avevano mai lasciato il loro “luogo di nascita”; che erano molto felici. È lo stato terreno e corrisponde al senso dell’odorato.

Collegando questi Talas ai sensi dell’uomo abbiamo:

Atala: Aurico, Atmico, Alayco, senso del gusto. Uno di piena potenzialità, ma non di attività.

Vitala: Buddhico; il senso di essere tutt’uno con l’Universo, l’impossibilità di immaginarsi separato da esso.

(Uno studente qui chiese a H.P.B. perché il termine Alayico dovesse essere dato agli stati Atmici piuttosto che a quelli Buddhici. Risposta: Queste classificazioni non sono divisioni nette e precise. Un termine può cambiare di posto a seconda che la classificazione sia exoterica, esoterica o pratica. Man mano che lo studente avanza dovrebbe sforzarsi di riportare tutte le cose agli Stati di Coscienza. Buddhi è uno e indivisibile. È un sentimento interno assolutamente inesprimibile in parole. Tutte le classificazioni vengono meno nel tentativo di spiegarlo).

Su-Tala: Shabdico, senso dell’udito.

Kara-Tala: Sparsa, senso del tatto.

Rasa-Tala, o Rupa-Tala: Lo stato di sentirsi il corpo e percepirlo (forma-Rupa).

Maha-Tala: Senso del gusto.

Gandhico: Senso dell’olfatto.

Ognuno di questi e tutti questi Tala corrispondono esotericamente sia alle Gerarchie cosmiche e Cohaniche Dhyan che agli stati umani di Coscienza con le loro quarantanove suddivisioni. Ognuna corrisponde a, ed è trasferita in, cinque (exotericamente) e sette (esotericamente) stati o Tatva, per i quali non ci sono nomi definiti. Questi Tatva si trasformano nell’Universo intero. I sette Loka o Tala per riflesso diventano quattordici; sopra, sotto, dentro, fuori, soggettivo, oggettivo, puro, impuro, positivo, negativo e così via. “Coppie di opposti” che compongono l’Universo.

Per comprendere come i Loka e Tala corrispondano ai quarantanove fuochi della coscienza umana è necessario classificare questi stati in quattro divisioni principali:

•  Tanmatras, o Rudimenti;

•  Bhutas, o Elementi;

•  Jnanindriyas o Organi di senso;

•  Karmindriyas o Organi di movimento.

Tutti gli stati e sensi cosmici ed antropici hanno le loro corrispondenze con i nostri organi di senso o Jnanindriyas, il rudimentale per ricevere la conoscenza attraverso contatto diretto, come vista, udito, ecc. Corrispondono anche agli organi di movimento, Karmindriyas, mani, piedi, ecc.

Exotericamente, dunque, abbiamo cinque suddivisioni di ognuna di queste quattro principali divisioni, cioè venti, chiamate facoltà. A queste si aggiungono cinque Buddhiche, facendo venticinque in tutto. Exotericamente, Buddhi si dice che percepisca e le percezioni si aggiungono alle altre. Esotericamente, Buddhi raggiunge la percezione solo attraverso i Manas Superiori, così solo le venti facoltà sono riconosciute nelle classificazioni esoteriche. Ma ognuna di queste venti esiste come uno stato positivo e uno negativo, dando quaranta in tutto. Queste, essendo soggettive, non possono essere raddoppiate.

Quindi raggiungiamo quaranta più otto, cioè quarantotto “cognizioni di Buddhi”. Queste con Maya, che le include tutte, fanno 49. Una volta raggiunta la cognizione