Cultura e Pace

Arte ed EsoterismoCultura è il rispetto della luce. Cultura è amore per l’umanità. Cultura è fragranza, armonia di vita e di bellezza. Cultura è sintesi di elevazione e di notevoli conseguimenti. Cultura è l’armatura della luce. Cultura è salvezza. Cultura è la forza motivante. Cultura è il Cuore.
Se noi raccogliessimo tutte le definizioni di Cultura, troveremmo la sintesi dell’attiva Beatitudine, l’altare del progresso culturale e della bellezza costruttiva.

Cultura e Pace

di Nicholas Roerich

traduzione di Roberta Giammaria
curato da Adriano Nardi

Cultura è il rispetto della luce. Cultura è amore per l’umanità. Cultura è fragranza, armonia di vita e di bellezza. Cultura è sintesi di elevazione e di notevoli conseguimenti. Cultura è l’armatura della luce. Cultura è salvezza. Cultura è la forza motivante. Cultura è il Cuore.

Se noi raccogliessimo tutte le definizioni di Cultura, troveremmo la sintesi dell’attiva Beatitudine, l’altare del progresso culturale e della bellezza costruttiva.

Biasimo, denigrazione, profanazione, depressione, disgregazione e tutte le caratteristiche dell’ignoranza non si addicono alla Cultura. Il grande albero della Cultura è nutrito da un’illimitata conoscenza, da un lavoro libero da pregiudizi, da un incessante creatività e da un nobile traguardo. Attraverso lo studio, la stima e l’ammirazione, noi diventiamo veri cooperatori con l’evoluzione e da raggi splendenti di Luce suprema possa emergere la reale conoscenza. Questa raffinata conoscenza si basa su una vera comprensione e tolleranza. Da questa sorgente ha origine il grande intelletto. E dal grande intelletto si erge l’Estremamente Bello, l’illuminante e purificante entusiasmo per la Pace.

Cultura e Pace rendono l’uomo veramente invincibile e realizzando tutte le qualità spirituali egli diventa tollerante ed includente. Ogni intolleranza è soltanto un segno di debolezza. Se noi comprendessimo che ogni errore, ogni bugia, dovranno essere smascherati, capiremmo prima di tutto che una bugia è stupida e non pratica. Ma cosa ha da nascondere colui che ha consacrato se stesso alla Pace e alla Cultura? Aiutando i suoi vicini egli contribuisce al benessere generale, apprezzato da sempre. Lottando per la Pace egli diventa un pilastro di una Nazione avanzata. Non calunniando il prossimo aumentiamo il rendimento della creatività comune. Non litigando proveremo di possedere la conoscenza delle fondamenta. Non sprecando tempo in futilità, proveremo che siamo veri collaboratori sul “campo arato” della Cultura. Trovando gioia nel lavoro quotidiano, dimostriamo che la concezione d’Infinito non è estranea a noi. Non nocendo agli altri, non nuociamo a noi stessi e donando eternamente ci accorgiamo che nel dare noi riceviamo. Questo ricevere benedetto, non è il tesoro nascosto di un avaro. Comprendiamo quanto sia creativa l’affermazione e quanto sia distruttiva la negazione. Fra le concezioni base, quelle di Pace e Cultura sono concezioni che neppure un completo ignorante oserebbe attaccare. Dove c’è Cultura c’é Pace. Dove c’è una giusta soluzione ai difficili problemi sociali, c’è conquista.

La vita contemporanea sta cambiando rapidamente. I segni di una nuova evoluzione stanno bussando a tutte le porte. Nella nuova scienza non ancora accettata dalle attuali convenzioni noi sentiamo l’enorme responsabilità dinanzi alle generazioni future. Comprendiamo gradualmente il danno di ogni cosa negativa. Cominciamo a valutare l’illuminata certezza e costruttività e in questa misura, nella misericordiosa tolleranza, possiamo preparare per le nostre prossime generazioni una vitale felicità, trasformando vaghe astrazioni in benefiche realtà.

Ci apparirà storico il giorno in cui su tutti i paesi, su tutti i centri spirituali, su bellezza e conoscenza, potrà essere dispiegato il solo Vessillo di Cultura! Questo Simbolo chiamerà chiunque ad onorare i tesori del genio umano, a rispettare la cultura e ad avere una nuova concezione del lavoro, come unica dimensione dei reali valori. Sin dall’infanzia la gente testimonierà che esiste, non solo una bandiera per la salvezza umana, ma che c’è anche un simbolo di pace e cultura per la salvezza dello spirito. Questo simbolo, dispiegato su tutti i tesori dell’umanità, dirà:

“Qui sono salvaguardati tutti i tesori dell’intero genere umano, qui su tutte le insignificanti divisioni, su tutti i confini illusori di ostilità e disprezzo, s’innalza la fiera roccaforte dell’amore, del lavoro, di tutto il moto creativo.”

Sui rotoli di pergamena dell’ordine è stato scritto che un giardino spirituale ha bisogno giornalmente della stessa cura di un giardino di fiori. Se noi ancora consideriamo i fiori fisici il vero ornamento della nostra vita, allora quanto più dovremmo ricordare e attribuire il posto principale ai valori creativi dello spirito nella vita che ci circonda? Evidenziamo allora con instancabile, eterna vigilanza, le manifestazioni degli operatori della Cultura. Lottiamo in ogni possibile maniera, per agevolare questo difficile sentiero per una grandiosa impresa.

Indichiamo e troviamo un posto nelle nostre vite per i Grandi, ricordando che il loro nome non è più personale, con tutti gli attributi del limitato ego, ma è diventato proprietà dell’intera Cultura umana, e deve essere salvaguardato e fermamente curato con più generose attenzioni.

Dobbiamo perciò continuare la loro opera autosacrificante e coltivare la loro semina creativa che, come sappiamo, viene così spesso ricoperta dalla sporcizia dell’incomprensione e sopraffatta dalle erbacce dell’ignoranza.

Se dovessero chiedervi, quale tipo di paese e quale legislazione futura voi sognate, potete rispondere con piena fierezza: «Noi visualizziamo il paese della Grande Cultura». Questo deve diventare il vostro nobile motto. Dovete sapere che in quel paese ci sarà pace, e la Conoscenza e la Bellezza saranno profondamente rispettate.

Ogni cosa creata dall’ostilità è deteriorabile e non pratica. La storia del genere umano ci ha fornito notevoli esempi di quanto, la pacifica capacità creativa, sia stata necessaria per il progresso. La mano non sostenuta dalla forza dello Spirito si stancherà per il peso della spada, ma la mano creativa adombrata dal potere dello Spirito, è instancabile ed invincibile. Nessuna spada può distruggere l’eredità della Cultura. La mente umana può deviare temporaneamente dai principi primari, ma all’ora predestinata si riallineerà con rinnovate forze dello spirito.

Siamo stanchi di distruzioni e negazioni. La creatività positiva è la qualità fondamentale dello spirito umano. Accogliamo tutti coloro che, superando le difficoltà personali, gettando via meschini egoismi, muovono i loro spiriti al compito di preservare la Cultura, assicurando in questo modo un futuro radioso.

La medicina ci insegna che, i così detti rimedi vitalizzanti, non possono agire all’istante. Persino per il miglior rinvigorente c’è bisogno di tempo, così che possa penetrare in tutti i centri nervosi, per stimolarli non solo meccanicamente, ma in realtà per rafforzare e rivitalizzare la sostanza nervosa. Se noi vedessimo in tutti gli esempi di vita, il bisogno di un certo periodo per il processo di rivitalizzazione, allora capiremmo quanto sia indispensabile ed improrogabile pensare e cominciare ad agire sotto un simbolo, come quello della Croce Rossa della Cultura!

Gli uomini hanno cominciato ad abituarsi al simbolo della Croce Rossa. Questo meraviglioso emblema è entrato a far parte della vita, non solo in tempi di guerra, procurando a tutta l’esistenza un’affermazione del concetto di umanitarismo. La stessa realizzazione di quest’ultimo, la stessa improrogabile necessità, dal piccolo al grande, devono ruotare attorno a questo simbolo, simile alla Croce Rossa. Non si deve pensare alla Cultura solo in alcuni momenti, quando, ad esempio, si digerisce il gustoso cibo di una cena. Si dovrebbe comprendere, che essa è necessaria anche nei momenti di fame e di freddo. Come il simbolo della Croce Rossa risplende con luminosità sul ferito, così l’emblema della Cultura deve rifulgere radiosamente su tutti gli affamati nel fisico e nello spirito.

È questo il tempo di ostacolare, di protestare, di essere in disaccordo e di combattere inutilmente? Quando un’ambulanza della Croce Rossa si affretta per le strade, tutto il traffico si blocca per farla passare. Allo stesso modo, per il simbolo della Cultura, rinunciamo allora ad almeno qualcuna delle nostre consuete abitudini, a tutti i volgari sedimenti ed alle polverose limitazioni dell’ignoranza, dalla quale, in ogni caso, dovremmo presto o tardi purificarci.

Cultura e Pace – i più sacri traguardi dell’Umanità! In questi giorni di grande confusione, sia spirituale che materiale, lo spirito turbato propende verso queste radiose roccaforti. Ma non dovremo unirci solo astrattamente nel nome di queste rigeneranti concezioni. Conformemente alle nostre capacità – ognuno nel proprio campo – dovremmo introdurre questi concetti nella vita di tutti i giorni, come i più necessari ed improrogabili. Non dobbiamo temere l’entusiasmo. Solamente l’ignorante e l’impotente spiritualmente, schernirebbero questo nobile sentimento. Tale derisione è però il motivo ispiratore per la vera Legione d’Onore. Niente può impedirci di dedicare noi stessi al servizio della Cultura, a condizione che noi crediamo in esso e gli dedichiamo i nostri pensieri più ardenti.

Al di sopra delle confusioni, gli Angeli cantano la Pace e la Buona Volontà. Né fucili, né esplosivi possono far tacere questi cori del paradiso. Nonostante tutto, la saggezza terrena, l’idealismo, come l’Insegnamento del Bene, rimarranno il più penetrante conseguimento ed il più rinnovante principio di vita.

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